1983, prove alla Pista Pirelli a Vizzola Ticino, dove si provano gli pneumatici in tutte le condizioni di utilizzo: salita, discesa, frenata, pavé, etc.
Columbus, constatata l’assoluta assenza di dati numerici che descrivessero le sollecitazioni cui è sottoposto un telaio da bici in esercizio, aveva concordato con il Politecnico una complessa serie di prove per arrivare a costruire i dati necessari alla progettazione delle proprie tubazioni su solide basi scientifiche.
Una prima serie di test su modelli in resina fotoelastica aveva evidenziato le aree del telaio più sollecitate, senza giungere però ad una reale misurazione delle sollecitazioni.
Questa seconda serie di test eseguiti a Vizzola, con telai strumenti con estensimetri lineari e a rosetta, collegati per mezzo di cavi ai registratori posti sul furgone che seguiva l’atleta, ha consentito per la prima volta di stabilire puntualmente quali sono i valori di sforzo e deformazione di un telaio in esercizio.
Per il Politecnico di Milano hanno seguito gli esperimenti i professori Mondina e Sangirardi e il tester d’eccezione era l’amico Felice Gimondi; la bicicletta era strumentata con oltre 50 estensimetri, concentrati nelle aree evidenziate dalle precedenti prove fotoelastiche.
I registratori di segnale, esclusivamente a cavo, disponevano solo di 16 canali e le prove andavano ripetute collegando di volta in volta differenti gruppi di strumenti. Per mettere in fase tra loro le innumerevoli registrazioni effettuate, era stato costruito dal Politecnico un artigianale encoder, ben visibile accanto al piede di Felice.
I risultati di questi esperimenti furono entusiasmanti: la collaborazione di Columbus col Politecnico divenne un autentico e stabile sodalizio che portò in pochi anni a rivoluzionare l’offerta di tubazioni per bicicletta, modificando forme, dimensioni e materiali impiegati e stabilendo i nuovi standard di collaudo, successivamente adottati dalle normative europee.